Foro dei Flavi


Il terzo foro è quella della pace ed occupa la zona del macellum, questo foro presenta un’ordinamento molto diverso, cioè presenta sempre una piazza centrale come gli altri fori ed il tempio, tuttavia la loro disposizione è molto diversa, perché mentre nei primi le piazze erano tutte lastricate qui all’interno si trovano tutta una serie di aiuole che modificano la piazza stessa, intorno un porticato che si sviluppa su tre lati, perché sul lato dell’ingresso principale, sia sul lato interno che su quello esterno, viene adottato un partito decorativo particolare. Il tempio principale è affiancato da ambienti in origine destinati a biblioteca (questo foro è tutto sotto terra l’unica rimasta ancora intatta corrisponde alla attuale chiesa dei santi Cosma e Damiano; che nasce dall’aggregazione di una delle biblioteche con l tempietto di Romolo), questo ambiente insieme a quello con quello vicino erano molto famosi perché appesi sulle pareti si trovavano delle lastre sulle quali era scolpite la pianta di Roma; queste lastre non sono coeve al foro ma sono del III secolo e ciò si deve ai Severi (attraverso queste lastre è stato possibile ricostruire gran parte della Roma antica); nell’edificio centrale sono invece conservate le suppellettili portate del tempio di Gerusalemme. 
Lungo i lati sono presenti delle nicchie sottolineate da due colonne, sono degli ambienti che venivano chiamate diedre ed erano delle zone dove trascorrere il giorno, in genere erano molto semplici oppure arredati (in alcuni casi erano presenti delle fontane). Interessante capire per quale ragione i flavi abbiano introdotto le aiuole e poi l’ordinamento parietale della parete interna e quella esterna nel lato non porticato. 
Il perché in Flavi introducano questa particolare pianta è probabilmente dovuta alla volontà di esaltare la propria dinastia, infatti i Flavi prendono come modello dall’Asia minore una tipologia di struttura chiamata Heron, che consisteva nel luogo di sepoltura dei fondatori delle città (in genere alla morte di un fondatore di una città questo veniva deificato e gli veniva concessa una sepoltura particolare in genere una sepoltura circondata da un’area verde), quindi prendono a prestito e vogliono glorificare la loro dinastia che secondo questa logica sarebbe immortale, oppure come può essere intesa come una rifondazione od una rinascita della città dopo la morte, in questo caso i flavi sarebbero i portatori del rinnovamento politico e morale di Roma. 
L’altro problema è quello di spiegare la grande novità dell’uso dell’ordine staccato dal muro, le colonne infatti sono staccate dal muro da una distanza non molto ampia e inoltre sono collegate in alto con una trabeazione che collega la colonna con il muro sovrastante; una disposizione di questo tipo ovviamente contrasta con la disposizione tradizionale (nel mondo greco la colonna aveva un significato tettonico e portante), in questo caso la colonna perde il suo significato costruttivo  e diventa solo decorazione. Questa decisione di costruire in questa maniera può essere considerata come una presa di posizione della cultura romana che si svincola da quella greca che fino ad allora era vista come superiore (una ricerca di creare stupore e di creare nuove vie di ricerca, travisando però i principi sacri della tradizione), questa innovazione non venne accettata molto volentieri e subito dopo questo intervento, con la costruzione del foro di Nerva, l’architettura romana rientra nei binari antichi (cioè la colonna ritorna ad essere portante).

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