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Il Foro di Ottaviano Augusto |
Sorge perpendicolarmente all’asse del foro di Cesare, viene inaugurato in seguito alla uccisione di Bruto e Cassio, che avevano ucciso il padre (dopo un lungo inseguimento Ottaviano gli incontra nella città di Filippi dove avviene lo scontro tra i due eserciti) e per commemorare l’evento viene anche costruito il tempio di Marte Untore (che significa Marte Vendicatore). Questa composizione presenta un grande muro nella parte retrostante (alto circa 30m) che serviva da sbarrare il foro dalla suburra (in modo che le sommosse o gli incendi che si sviluppassero nella suburra si spostassero nel foro), tra suburra ed il foro c’era un dislivello non molto alto, ma si utilizzavano delle scale, che introducevano alla piazza dopo aver superato due archi trionfali che inquadravano il tempio, il quale si presenta con le tipologie consuete ma ancora più ricco perché si può parlare di una apoteosi del marmo (nessuna parte è in pietra) e tra i marmi utilizzati vi era anche quello di Carrara (che comincia a diventare quello più) e altri marmi preziosi come quello cipollino. Il porticato evoca la disposizione di quello di Cesare però si presenta con una disposizione più arricchita dovuta alla presenza di due esedre laterali, schermate dal portico in modo tale da filtrare la visuale (il visitatore percorrendo la piazza verso il tempio lo sguardo veniva attirato anche ai lati dovuto alla presenza di questi elementi che si presentano in una maniera non perfettamente definita (perché sono in ombra ma allo stesso tempo hanno delle zone al sole), creando dei contrasti chiaroscurali che introducono una sorta di dinamismo spaziale che manca nella visione prettamente assiale del foro di Cesare, che porta ad una monumentalità statica che non si ha nel nuovo foro; questa visione è quella che i romani iniziano a portare avanti e tutti i foro successivi tengono conto di questa esperienza.
Tutto l’insieme è permeato da una ideologia molto chiara, ovvero quella di inaugurare l’inizio di un’epoca nuova di pace e prosperità e vuole mandare un messaggio chiaro che anche la pace può essere raggiunta attraverso l’elevazione culturale della popolazione, queste sue ideologie le manifesta in maniera nelle soluzioni che adotta nel porticato, l’attico rappresentano della cariatidi (simbolo della cultura) e con degli scudi che ricordano la conquista dei Parti (una popolazione che non accettava la sottomissione romana). Il tempio di Marte Untore e dietro il grande muro, nel porticato che precede l’esedra erano collocati dei gruppi statuari con delle lapidi che esaltano le qualità del personaggio raffigurato nella statua, per permettere ai romani di guardare a questi come degli esempi da seguire; all’interno, in una stanza prossima al tempio, si trovava la statua di Augusto.
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