I temi sono sempre gli stessi sia dal punto di vista religioso, architettonico e strutturale; è un santuario più lontano da Roma e si trova sul mare, si tratta del santuario di Giove Anxur. Si trova su un luogo di culto preesistente, forse addirittura due culti di tipo oracolare, conglobati in un unico terrazzamento costruito su una collina, il valore aggiunto è che è vicino al mare (quindi il paesaggio è notevole).
Terracina ebbe una sua importanza strategica sia per ragioni militari che per ragioni commerciali, il santuario viene costruito in un’area extraurbana e collinare; a differenza degli altri questo santuario ha una impostazione meno regolare e geometrica, perché rispetto al terrazzamento il tempio risulta ruotato (questo legato con il culto precedente), quello che si ribadisce è l’utilizzo del sistema spingente utilizzato per creare terrazzamenti e come sistema che nello stesso tempo utilizza un linguaggio architettonico all’insieme.
La soluzione dei fronti del terrazzamento e del vani retrostanti è molto significativa per le sue comunanze con il Tabularium, che è di epoca successiva (sembra quasi che qui venga sperimentata quella facciata che poi verrà riproposta a Roma), consiste nella presenza di una serie di vani coperti da volte a botte che si manifestano in prospetto con fornici inquadrati dall’ordine e dietro il vano un secondo più piccolo con volta a botte perpendicolare alla precedente. La muratura a sacco con paramento in opus incertum, che poi troviamo nel tabularium.
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