Le mura serviane

Queste mura vengono chiamate serviane perché vennero costruite da Servio Tullio tra il 618 ed il 584, parte di queste mura sono tutt’ora visibili, tuttavia quelle che vediamo appartengono al IV secolo perché nel 394 a.C. Roma conquista la città di Veio, l’ultimo avamposto del regno etrusco, la conquista permise l’utilizzo di una cava di pietra oscura (un tufo durissimo e resistente al fuoco) che si trovava nei pressi della città. Nel 390 Roma viene invasa dai Galli, che però vengono cacciati, questo pose in dubbio la difendibilità della città, in particolare le mura antiche (quelle serviane) erano costruite di un materiale non troppo resistente (cappellaccio); per questa ragione le mura vengono ricostruite in pietra oscura nel IV secolo (quindi sono correntemente chiamate serviane, ma in realtà non lo sono).
Il sistema costruttivo delle mura del IV secolo (che poi e del tutto simile a quelle del VI anche se variano le dimensioni) derivava quasi certamente dagli etruschi (anche se i romani lo perfezionarono sulla base delle esperienze della conquista dell’Italia meridionale); erano formate da un grande fossato (di 17 metri), seguito da un muro realizzato in pietra oscura (alto 10 e spesso 4 metri), seguito da un agger, ovvero un terrapieno che era tenuto da un ultimo muro più basso (che impediva che la terra scivolasse via). Il paramento esterno di queste mura era formato da conci delle stessa altezza e dimensioni (isodromi), con un accorgimento, ovvero che un filare di calcari è posto per lungo, mentre l’altro filare alternato è posto di testa, in questo modi si ottiene una struttura abbastanza ammorsata chiamata opus quadratum.

Nessun commento:

Posta un commento