Il tabularium


Era una struttura che sorgeva di fronte all’area consacrata alla famiglia Giulio-Claudia ed è l’edificio che viene ad occupare quella depressione che separava le due colline del Campidoglio e dell’Arx; questa costruzione serve a riempire questo spazio e sopratutto costituisce una quinta stradale che chiude la visione del foro romano per chi percorre la via sacra. Questo edificio, di cui è rimasto solo fino al primo piano, è interessante perché si ricollega direttamente alle soluzioni operate nei santuari laziali e cristallizza quella formula architettonica delle arcate inquadrate da ordini che diventa peculiare in tutta l’architettura romana, come abbiamo già visto sia nel tempio di Giove Anxur che in quello di Ercole a Tivoli, qui i romani riprendono questo motivo e lo estendono ad una superficie immensa rispetto ai santuari (questa è la vera novità), diventa l’elemento preferito dagli architetti romani perché si ripete nella compagine esterna dei teatri ed anfiteatri (anche in queste strutture, come nel tabularium, si riscontra un’appesantimento delle strutture superiori per raddrizzare la risultante delle azioni di forza); ciò che importa è che da questo momento il motivo predominate e che verra ripreso anche durante il periodo della tetrarchia (che riassume i motivi precedenti modificandoli), in questo caso il partito architettonico è un’elemento che serve a conferire grandiosità mentre durante la tetrarchia ha un significato ideologico (nel senso che Diocleziano lo riprende esclusivamente per ricollegarsi ai principi dell’antica Roma).
L’edificio era formato, dalla parte del foro, da un’alto muro (in peperino, struttura calcarea molto dura a refrattaria al fuoco) che sosteneva probabilmente più piani di arcate inquadrate da ordini; nella parte retrostante la depressione che costituiva l’asilum viene sostituita da una grande platea. L’accesso al foro avveniva attraverso una porta, infatti dietro l’alto muro (su cui poi si impostano le arcate) si trova un corridoio che si sviluppa per tutta la lunghezza, questo corridoio porta alle due estremità dell’edificio, dove sono presenti delle scale che portano al primo piano, dove si trova una giustapposizione di quadrati che formano le campate (a questa tipologia si ispireranno i francesi molto più tardi); dei piani superiori non sono rimasti molti resti.
Davanti al tabularium, nel foro, si trovano il tempio di Saturno, quella della Concordia (precedente allo stesso tabularium) e nello spazio fra questi due templi (dove si trovava la porta di ingresso al tabularium), viene inserito il tempio di Tito e Vespasiano; la costruzione di questo tempio portò alla chiusura della porta che conduceva al tabularium.

Nessun commento:

Posta un commento